DARE e AVERE resoconto e riflessioni di Alessandra Panozzo
Abbiamo raccolto molti soldi con le nostre donazioni, 1.605,00 euro, una bella cifra in pochissimo tempo. E abbiamo contattato due Caritas della zona di Prato chiedendo loro di cosa avessero bisogno.
Abbiamo scelto di
procurare loro il cibo che gli serviva , invece di dare solo i soldi, per
alleggerire il lavoro dei volontari che vanno a fare la spesa , e abbiamo
consegnato il cibo tutte le settimane per poter portare anche il cibo fresco di
cui spesso le Caritas sono sprovviste e che invece le famiglie apprezzano molto
: frutta e verdura di stagione.
Infatti abbiamo finito solo ora le consegne settimanali.
Abbiamo fatto gli acquisti in base alle esigenze delle persone . Comprato farina per le famiglie mussulmane che vogliono farsi da soli il pane, biscotti e latte per chi ha bambini, abbiamo scoperto che il tonno è molto richiesto ed è considerato un alimento fondamentale e anche il caffè è molto apprezzato.
Ovviamente ci hanno molto ringraziato, dicendoci che il nostro era un lavoro importante : una goccia nel mare, una goccia nel mare dei bisogni che peraltro stanno aumentando perché sono sempre di più le famiglie in povertà. E quindi siamo stati felici come Agape di “dare” e abbiamo scoperto anche la solidarietà del supermercato dove facevamo la spesa che ci accordava il 10 % di sconto e che ci accoglieva con gentilezza quando arrivavamo alla cassa con i carrelli pieni e bloccavamo il flusso dei compratori.
Mi vengono comunque delle riflessioni su tutto ciò che è dare e avere. Dal punto di vista energetico la cosa importante è dare, ma è molto importante anche ricevere. Dare senza prendere è una delle “patologie” delle madri di famiglia, che danno troppo e non sanno prendere. Il panierino dell’amore in cui noi doniamo, deve ritornare con un panierino dell’amore in cui riceviamo. Essere una persona che non dona mai sicuramente non fa bene, ma anche essere una persona che non sa prendere non fa bene. Ci deve essere una reciprocità perché l’energia continui a restare in movimento . Soffocare un altro essere umano di donazioni e di disponibilità non è corretto : quell’essere umano si sentirà sempre in difetto, inferiore, senza spina dorsale. Per questo il donare dovrebbe essere seguito da un ricevere, ovviamente, in questa situazione sarebbe stato meglio donare un lavoro, una dignità, un’opportunità, donare uno strumento che permetta ad una famiglia di avere un reddito frutto di un impegno e di una fatica e di un progetto. Ma in questa società non è molto facile, eppure sarebbe la cosa corretta, più che sentirci buoni perché abbiamo dato una parte dei nostri soldi, sentirci felici di aver donato un’opportunità di riscatto. Però è anche vero che esistono situazioni di emergenza in cui, intanto, il dare senza chiedere niente in cambio può già essere qualcosa che permette ad una altra persona di superare un momento critico per poi ripartire.
Quindi il panierino dell’amore deve andare e deve tornare, e noi dobbiamo saper dare ma anche saper ricevere.
E penso che gran parte dei problemi del continente Africano siano dovuti proprio alle donazioni dei popoli ricchi , che hanno regalato soldi e si sono lavati la coscienza e l’Africa è rimasta un paese che chiede, sfruttato dai popoli occidentali per le ricchezze che possiede e tenuto in passività e in dipendenza dalle donazioni.
Donare troppo è dunque anche un modo per creare dipendenza, dare troppo ad un figlio vuol dire non fargli trovare la sua strada, non fargli sentire la frustrazione del non riuscire e l’orgoglio poi di farcela. Come nel racconto sulla farfalla che fa fatica ad uscire dal bozzolo, e un uomo la guarda soffrire e tentare per un giorno intero e soffre per lei e alla fine decide di aiutarla e la tocca per liberarla, e così la farfalla, toccata, è libera ma non può più volare. Quindi a volte è persino meglio non aiutare, perché la fatica e la difficoltà fanno parte della vita e servono tanto quanto la gioia e l’allegria.
Ma intanto noi Agape siamo felici di aver dato la nostra goccia nel mare, e speriamo presto di trovare un occasione per regalare anche dignità e non solo cibo a chi ne ha bisogno.
Raccolta fondi 2020
Aggiornamento al 10/06/2020 € 1.605,00 raccolti
Raccolta fondi 2021
Aggiornamento al 10/06/2021 € 600,00 raccolti
Oggi vi invitiamo a riunirci e ad impegnarci, seppure alla giusta distanza.
Abbiamo deciso di contribuire concretamente a sostenere chi più di altri si trova in difficoltà in questi giorni, a causa dell’interruzione delle attività lavorative o perché è solo e senza sostegni.
Avviamo da oggi una raccolta fondi finalizzata all’acquisto di generi alimentari di base da destinare ad alcune Caritas della provincia di Prato che stanno provvedendo a distribuire cibo alle persone in difficoltà.
Abbiamo chiamato questa iniziativa Agape Insieme.
Attraverso l’IBAN IT75M0306921529100000012477 tratto sulla banca Intesa San Paolo tutti i Soci e gli Amici di Agape possono versare una cifra, grande anche se molto piccola, da destinare ad una Spesa alimentare che forniremo alla Caritas in base alle sue indicazioni.
Forza dunque, stiamo vicini tra noi, stiamo vicini a chi in questo momento ha più bisogno di sostegno e continuiamo comunque a Stare Insieme.
Campagna Agape Insieme, Raccolta fondi per le Caritas Intestato a: Agape Crescere Insieme
IBAN IT75M0306921529100000012477
Intesa San Paolo
Causale: Agape Insieme
Prato, 14/04/2020 – 10/06/2021