di Alessandro Gambugiati
Come ogni anno, anche quest’anno nei primi giorni di dicembre ho iniziato a lavorare con i miei pazienti alla preparazione del Natale.
La pausa invernale, infatti, rappresenta un momento estremamente delicato per gli equilibri familiari ed è mia abitudine tenerne di conto in seduta.
Più la famiglia del mio cliente è ingrovigliata in dinamiche che non hanno ancora potuto sciogliersi, più è probabile che il Natale venga vissuto con ansia e preoccupazione.
La pausa invernale, infatti, dal punto di vista psicologico è un test formidabile per valutare la qualità delle relazioni all’interno dei vari alberi genealogici.
Le variabili in gioco sono molte: l’atmosfera buonista del Natale e l’improvvisa disponibilità di tempo libero sono soltanto due dei fattori che possono stimolare l’esplosione di conflitti che covano sotto le ceneri della calma apparente.
Lo scambio “spontaneo” dei doni è un’altra variabile in grado di mettere in evidenza ciò che sta funzionando o meno in una certa relazione.
Evitare gli argomenti caldi è la strategia più utilizzata, ma raramente funziona: più la dinamica è compressa, più è alto il rischio di perdere il controllo!
Quest’anno ho pensato di estendere ai lettori della Mailing List dei Soci e degli Amici dell’Ass. Agape Crescere Insieme alcuni piccoli suggerimenti per vivere il Natale con più serenità:
1) Utilizza la tecnica del diario personale per prendere nota delle emozioni che provi all’idea di incontrare uno o più familiari con i quali le cose non stanno funzionando come vorresti;
2) Utilizza il “qui e ora” per allenare la tua mente a stare nel presente con particolare attenzione alle emozioni che sperimenti nelle interazioni con i tuoi familiari;
3) Scrivi dei resoconti dettagliati dei fatti accaduti durante le interazioni con i tuoi familiari, con particolare attenzione per le emozioni che hai provato.
Le informazioni che raccoglierai con la tecnica della scrittura ti aiuteranno ad elaborare gli eventi e a sperimentare meno passività nelle relazioni: potrebbe non essere una tecnica risolutiva, ma è comunque uno strumento che può ridurre l’impatto di eventi avversi.